01 SETTEMBRE 2002
XXII
DOMENICA ORDINARIA (Mt16,21-27)
S. Egidio
"GESU' COMINCIO' A DIRE APERTAMENTE AI SUOI DISCEPOLI CHE DOVEVA
ANDARE A GERUSALEMME E SOFFRIRE MOLTO DA PARTE DEGLI ANZIANI".
I discepoli
riconoscono Gesù Messia, ma Egli proibisce loro di divulgarlo. Gesù è il
Messia, ma non è figlio di Davide. Il figlio è colui che
assomiglia al padre. Gesù non assomiglia a Davide, non imita Davide che
conquista il Regno con la forza, con la violenza e con lo spargimento di
sangue. Gesù è Figlio di Dio, conquista il Regno con il dono di Sé: amando.
Gesù-Messia spiega ai Suoi discepoli cosa gli capiterà a Gerusalemme. E'
necessario che Egli soffra e muoia per poi risorgere. E' volontà di Dio che il
Messia vada a Gerusalemme per celebrare
La novità del messaggio
di Gesù è travolgente: morire amando, per dare la
vita a tutti. Pietro è anche simbolo del discepolo che trova difficoltà a
crescere nella fede. Accogliere l'amore di Cristo per poi diffonderlo non è
facile. Capire che
"Seguimi,
vieni dietro di me".
Pietro deve
pensare alla maniera di Gesù. Gesù sta per costruire un Regno dove non si
domina con il potere, il successo e il denaro, ma dove l'Amore di Dio si
realizza servendo i fratelli.