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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

16 GIUGNO 2002
XI DOMENICA ORDINARIA(Mt 9,36-10,8)
S. Aureliano

"LA MESSE E' MOLTA MA GLI OPERAI SONO POCHI! PREGATE DUNQUE IL PADRONE DELLA MESSE CHE MANDI OPERAI NELLA SUA MESSE".

Dio Padre è il vero responsabile della missione. Nessuno può andare ad annunciare il Vangelo se non è mandato dal Padre. Egli chiama, sceglie ed invia.

L'impegno del credente è quello di pregare, cioè di accogliere nel cuore l'amore di Dio Padre per poi ridonarlo perché dilaghi nel cuore di altre persone.

Il credente è santuario di Dio dove si accoglie e si manifesta il Suo Amore. Egli si deve sentire avvolto dall'amore del Padre per identificarsi con Lui.

La preghiera deve essere strettamente unita all'Amore. "Quando c'è divorzio tra preghiera e amore, è un disastro".

Nella preghiera Dio dona la Sua stessa capacità di amare.

La preghiera è ringraziamento, è benedizione, è gioia. Il credente, dopo aver pregato, cioè dopo aver accolto l'amore di Dio, va nella messe del padrone; va come uomo credibile per mostrare i segni della presenza del Regno di Dio tra gli uomini; va per manifestare la gratuità del dono della salvezza; va per rivelare l'amore di Dio con l'onestà della vita.

Il messaggio di Gesù deve essere proposto a tutti con amore, con costanza e fermezza, ma non deve essere mai imposto. E' una scelta di vita. E' una risposta alla vita. E' la risposta che rende l'uomo veramente libero. Il Signore non comanda, ma invita: "Vieni se vuoi essere completo".

"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".

Il discepolo, che accoglie l'amore di Dio come dono senza alcun merito, lo deve trasmettere gratuitamente. Deve andare ai fratelli perché abbiano a percepire la grandezza dell'amore di Dio.

Chi accoglie Gesù e il Suo messaggio deve mettere la propria vita al servizio dei fratelli, i quali devono sapere che è volontà di Dio che ogni uomo raggiunga la condizione divina.

 


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