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Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica

26 MAGGIO 2002
SS. TRINITA'(Gv 3,16-18)

"DIO HA TANTO AMATO IL MONDO DA DARE IL SUO FIGLIO UNIGENITO".

Dio ama l'uomo anche con il suo peccato.

"Gesù dichiara che la Sua missione consiste nel manifestare ad ogni uomo l'Amore di Dio, immergendo (battezzando) ogni individuo nello Spirito, forza creatrice del Padre".

"Questa azione di Gesù è rivolta a tutti. Come il Padre Egli non ama l'uomo grazie ai suoi meriti perché è buono, ma questi ha la possibilità di diventare buono perché oggetto di un amore incondizionato" (A.Maggi).

Dio ama buoni e cattivi. "Il Padre non ha incaricato Gesù a distruggere, ma a vivificare: Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per distruggerlo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui (Gv.3,17). L'attività di Gesù non consisterà nel tagliare e bruciare ogni albero che non porta frutto, ma nello zappare attorno e mettere il concime favorendo le condizioni vitali necessarie per produrre frutto" (A.Maggi).

Gesù, Uomo-Dio, quando incontra qualcuno, lo vede con lo stesso sguardo di Dio, uno sguardo che comunica amore: "Fissò il suo sguardo in lui e lo amò" (Mc. 10,21).

"L'uomo, quando incontra il Signore, non viene mai umiliato dalla penosa visione delle proprie miserie, ma inebriato dalla inesauribile ricchezza dell'amore di Dio. Per ottenere lo sguardo di Gesù è necessario sostituire l'occhio cattivo con quello buono" (A.Maggi).

Per avere l'occhio buono è necessario sintonizzare la capacità di amore su quella di Dio Padre che usa misericordia verso tutti.

"Dio non ha mandato il figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui".

"Il Signore non si aspetta doni dagli uomini, ma Egli si fa dono per loro perché il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene...a tutti la vita, il respiro e ogni cosa". Il Regno atteso... quello inaugurato da Gesù, è la sfera dell'amore del Padre dove non si entra per i propri sforzi, ma per la misericordia di quel Dio che ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia (Da Rm. 11,32).

 


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