24 FEBBRAIO 2002
II
DOMENICA DI QUARESIMA (Mt 17, 1-9)
S. Sergio
"LI CONDUSSE IN DISPARTE SU UN ALTO MONTE. E FU TRASFIGURATO DAVANTI A LORO".
Gesù porta tre dei
Suoi discepoli sul monte.
Pietro aveva già
riconosciuto Gesù come Messia e Salvatore del mondo, ma non riusciva a capire
per qual motivo doveva morire e poi risorgere.
Gesù aveva infatti predetto la
Sua morte e la Sua Risurrezione. Pietro pensava ad un Messia
forte, potente, che doveva imporre la legge di Mosè anche con la forza. Ciò che
pensava Pietro non era secondo il progetto di Dio. Dio è amore, e con amore salva il mondo. Il messaggio di Gesù va proposto
con amore, ma mai imposto.
Sul monte Gesù si
trasfigura davanti ai Suoi discepoli. In Gesù si manifesta la pienezza della
Sua condizione divina. Con la Trasfigurazione Gesù anticipa la Gloria della Sua
Risurrezione, ed intende mostrare anche qual è la condizione del fedele che
passa attraverso la morte del corpo. Con la morte fisica la Vita della persona non è
tolta, ma trasformata. Dio non toglie la Vita, ma l'accoglie con
amore. "Asciugherà
ogni lacrima dai loro occhi" (Ap 21,4).
La morte non è la
fine; non annienta, non diminuisce la persona, ma è il momento in cui esplode
la pienezza della persona stessa. La morte consente al fedele di manifestare
uno splendore impossibile da realizzare durante la vita terrena. "I giusti
risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro" (Mt 13,43). Nessuno in questo mondo può brillare come il sole.
La Trasfigurazione non è un esclusivo privilegio di Gesù, ma è una
possibilità per tutti i credenti. "Noi tutti veniamo trasformati in quella
medesima immagine di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del
Signore" (2 Cor 3,15). La
Trasfigurazione non viene soltanto dopo la morte, ma inizia
già in questa vita. Più uno dà adesione al Signore Gesù,
più brilla in lui l'Amore di Cristo, più egli si
trasfigura.
"Questi
è il Figlio mio prediletto … ascoltatelo"
Pietro ammira lo
splendore di Gesù, e desidera restare lì, ma non sa che per raggiungere la
pienezza di vita bisogna passare attraverso la morte. Dio dalla nube gli
comanda di ascoltare il Figlio. Solo Gesù riflette pienamente la realtà divina.
Non c'è nessuna differenza tra Gesù ed il Padre. Gesù solo manifesta la Sua volontà. Gesù solo è la
norma di Vita per ogni fedele. Solo Lui bisogna ascoltare: "Amatevi l'un l'altro, come io ho amato voi: da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,
34-35)