23 DICEMBRE 2001
IV
DOMENICA DI AVVENTO (Mt 1, 18-24)
S. Vittoria
"ECCO COME AVVENNE
Il Figlio di Dio,
come uomo, viene nella nostra storia. Nasce in mezzo al popolo ebreo, si inserisce nella storia della salvezza: storia intrecciata
di grandezze e di debolezze, di fede e di incredulità, di speranza e di dolore.
Maria, donna ebrea, Giuseppe della stirpe di Davide, sono scelti per realizzare
il grande evento che sta per cambiare il volto della storia.
Gesù, il
Salvatore, viene nella storia in maniera silenziosa. Viene per iniziativa di Dio. Nasce da Maria: "Ecco,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E'
concepito nel seno purissimo di Maria per opera dello Spirito Santo. Egli solo
ha il titolo di Messia. E' il Salvatore di tutti.
"Giuseppe...
non temere di prendere con te Maria...
essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù".
Giuseppe è uomo
giusto. Ha grande stima di Maria; pensa di mettersi da parte per non
attribuirsi una paternità che viene da Dio. Accetta solo
quando l'Angelo parla in nome di Dio. Giuseppe, uomo di fede, si
abbandona al misterioso piano di Dio. E' chiamato ad una
missione delicatissima. Ha il compito di guidare e sostenere il Figlio di Dio:
Gesù. E' capo della famiglia, di una famiglia non
povera e non ricca.
Giuseppe è un
lavoratore, un carpentiere. Con il lavoro delle proprie mani assicura il
sostentamento alla famiglia dove si vive con sobrietà e dignità.
Al centro di
questa famiglia c'è Gesù che deve crescere in età, sapienza e grazia; al
vertice c'è Dio che guida la famiglia.
Giuseppe, con
fede, si abbandona al misterioso disegno di Dio che è quello di salvare ogni
uomo.