02 DICEMBRE 2001
I DOMENICA DI AVVENTO (Mt 24, 37-44)
S. Bibiana
"COME AL TEMPO DI NOE', COSI' SARA'
L'Avvento è il
tempo che prepara il cristiano alla festa del Natale. E' il tempo in cui si
ricorda Gesù Figlio di Dio fatto uomo.
Il Dio invisibile
si rende visibile nella storia per mezzo di Gesù.
Il cristiano è
chiamato a scoprire e ad annunciare la presenza di Dio nella storia. Ha il
dovere di conoscere e di far conoscere che Colui che è
venuto, che viene e che verrà è il Salvatore di tutti.
E' l'Atteso
dell'umanità.
Nell'Avvento si
celebra la venuta di Gesù nella storia come uomo-Dio e si invoca
il Suo ritorno come Signore per la salvezza di tutti i popoli. Il Suo ritorno
sarà un Avvento pieno e definitivo. In questa attesa
bisogna vegliare per non essere sorpresi al Suo ritorno. Nessuno può
prevedere la venuta del Signore. Tutto è nelle mani di Dio.
Come al tempo di
Noè, così in ogni epoca è evidente il contrasto tra chi vive di fede e di interesse personale, tra chi vive nel cammino della legge
dell'amore di Gesù: "Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi",
e chi percorre la strada dell'egoismo.
L'uomo, con la sua
libertà, può perdere l'orientamento della vita.
"Siate
pronti, perché nell'ora che non immaginate
il Figlio dell'Uomo verrà".
Il cristiano veglia quando ama e serve il fratello con dedizione sincera.
Il credente di ogni tempo corre il rischio di
appesantire il cuore nelle preoccupazioni giornaliere, perciò deve pregare,
cioè invocare lo Spirito Santo perché doni l'Amore di Cristo e il cuore del
fedele lo accolga.
Vegliare è duro. Rimanere desti, ossia amare come ha amato Lui, il Signore
Gesù, non è facile. Tenere gli occhi aperti quando il sonno ci opprime è
faticoso perché servire il fratello con cuore sincero richiede impegno costante
e preghiera fiduciosa.
Il cristiano, in
questo periodo di Avvento, invochi lo Spirito Santo
perché doni a tutti la capacità di amare con la stessa forza di Dio.