La Chiesa fermana è in festa. Uno dei suoi sacerdoti, mons. Alfredo Abbondi, è stato nominato Rettore dell'Almo Collegio Capranica. Un incarico di grande responsabilità a cui vengono chiamati uomini che uniscono fede salda, capacità educative e doti gestionali.

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Don Alfredo Abbondi è nato a Camerino il 24 marzo 1953. Ha compiuto gli studi superiori al liceo classico Annibal Caro di Fermo (AP) e successivamente si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Macerata. Nell'ottobre del '76, lascia le Marche per Roma, dove, ospite dell’Almo Collegio Capranica, si licenza in Teologia Dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote dall'Arcivescovo Cleto Bellucci, insegna religione in diverse Scuole superiori di Fermo e teologia all'Istituto Teologico Marchigiano sede di Fermo. Nominato aiuto parroco viene mandato a P.S. Elpidio, nella parrocchia SS.ma Annunziata. Richiamato a Fermo, assume qualche tempo dopo l'incarico di Economo diocesano. Molto vicino ai giovani, è assistente di Gioventù Studentesca. Nel 2001 gli viene comunicata la nomina a vice Rettore del Capranica. Come sempre ubbidisce alla Chiesa e ai suoi Pastori lasciando la sua terra per tornare nella Capitale. Un anno dopo gli viene chiesto di svolgere un servizio ancora più impegnativo diventando rettore del medesimo Collegio.

Sin qui, la scheda ufficiale. Ora, quella amichevole.

  Il suo primo pensiero è andato alla Madonna. A Lei ha detto di pregare quando l'altra sera mi ha comunicato la notizia. Nella voce si avvertiva quel pizzico di preoccupazione che ti fa sempre chiedere: sarò all'altezza? È stato un attimo. Subito è venuto quel "Sarà il buon Dio, a darmi una mano". Mi sono tornate allora in mente alcune immagini remote. Il giorno della sua laurea a Macerata c'ero anch'io quando gli amici gli hanno regalato un cappello da prete. Un copricapo di quelli antichi, da monsignore. La strada sembrava già tracciata. L'altro flash riguarda la mamma di Alfredo. Ce l'ho presente mentre, a settant'anni suonati, la signora Elena compiva uno dei suoi ultimi pellegrinaggi a Loreto. Trenta chilometri per raggiungere la Vergine del "sì", per affidare i suoi figli ad un'altra Madre. Con due madri così non ci si può sentire soli. Ed anche per il Capranica c'erano stati segni evidenti. Coincidenze non casuali. Per ben 33 anni è stato Rettore dell'Almo Collegio un altro monturanese. Si tratta di mons. Cesare Federici. Molti degli studenti dei suoi tempi lo ricordano ancora in occasione dei soggiorni estivi quando, ben piantato e robusto com'era, dall'aria sempre bonaria, passeggiava a lungo avvolto dalle volute dell'immancabile sigaro toscano. Ebbene, mons. Federici tornava a volte nel suo paese d'origine e don Alfredo, allora capo dei chierichetti, veniva invitato dal parroco don Giuseppe Corallini, a "servire messa in modo molto accorto" per quell'illustre personaggio. Il piccolo Alfredo guardava a bocca aperta quella bella figura di sacerdote e forse, in cuor suo, chiedeva di essere come lui, da grande. Ma non finiscono qui i legami con il Capranica. A Mons. Federici successe come rettore mons. Franco Gualdrini. E proprio quest'ultimo venne a Monte Urano il 25 ottobre del 1981 in occasione dell'ordinazione sacerdotale di Abbondi.
Ora quei segni lontani sono fatti concreti. Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Roma e Presidente della CEI, la sera del 23 maggio, ha comunicato ufficialmente la nomina di mons. Alfredo Abbondi a nuovo Rettore della prestigiosa Istituzione romana. Il cardinale ha letto la Bolla di nomina firmata personalmente dal Papa. Come Rettore del Collegio, don Alfredo sarà nominato automaticamente Canonico della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Vedo già gli occhi lucidi della mamma Elena e del babbo Italo, ma anche quelli degli amici. Alle preghiere di tutti e alla maternità di Maria affidiamo lui nel suo nuovo compito nella Chiesa.
Buon lavoro, Alfredo, un po' ci mancherai. Ma siamo sicuri che farai ancora tanto bene.

Adolfo Leoni

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  Fondato nel 1457 dal Card. Domenico Capranica, che era già stato Arcivescovo di Fermo (1425-1432). Circa un secolo prima che il Concilio di Trento istituisse i seminari come luogo ordinario di preparazione dei futuri sacerdoti questo lungimirante cardinale impegnò le proprie sostanze per rendere possibile anche ai più poveri lo studio e la preparazione al sacerdozio. Alla sua prematura morte portò a termine il progetto il fratello card. Angelo che costruì un palazzo nelle immediate vicinanze della probabile abitazione della martire Agnese, patrona del Collegio, che oggi si trova in pieno centro storico, tra il Pantheon e Montecitorio.
Vicissitudini varie nel corso dei secoli: dal “sacco di Roma” (1527) in cui  gli alunni dettero la vita per difendere il Papa durante l’invasione dei Lanzichenecchi (da lì il titolo di Almo, dal latino alere, nutrire, allevare), alle spoliazioni napoleonica “che se rubbò ttutto l’oro, li candelieri, li quadri...”, e poi piemontese, con conseguente confisca di beni immobili che servivano per le borse di studio per i più poveri.
La grande benevolenza degli ex alunni e di tanti benefattori ha portato sempre a ricostituire il patrimonio. Il Collegio è una grande famiglia dove anche dopo tanti anni gli ex alunni si ritrovano volentieri, ricordano ed aiutano.
Dal Capranica è uscito di tutto e di più: da Romolo Murri a don Franzoni, sino a Benedetto XV e Pio XII, insieme a illustri nunzi pontifici, professori di teologia, dotti laici impegnati nella professione e nella vita sociale, e tanti santi sacerdoti. Di otto di questi, vissuti nel ‘900, è in corso la causa di beatificazione, in particolare mons. Novarese, fondatore dei volontari della sofferenza e don Pirro Scavizzi, parroco romano, cappellano militare che tra i primi portò a Pio XII notizie sui lager nazisti in Polonia e che il Papa usava per tenere contatti e mandare aiuti economici alla chiesa Polacca sotto occupazione.
Quindi una grande storia e molti legami con la Diocesi di Fermo, legami testimoniati da tanti sacerdoti che al Capranica hanno studiato; tra quelli viventi possiamo ricordare il Card. Sergio Sebastiani, don Franco Monterubbianesi, don Mario Gentili, don Pippo Giustozzi e, più di recente, don Sandro Salvucci, don Andrea Andreozzi, don Giordano Trapasso e don Enrico Brancozzi. Attualmente al Capranica studiano 59 alunni provenienti da 13 nazioni e molti di essi sono sostenuti da borse di studio parziali o totali.

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