Monache in giubileo
21 novembre 2000
Festa della presentazione di Maria Vergine al tempio
e giornata “pro orantibus”
Scrivi
che abbiamo voluto insieme raccontare il nostro giubileo. Mi raccomando! Lo
abbiamo celebrato insieme e insieme vogliamo raccontarlo". È il desiderio
di una monaca benedettina che Fcp ha raccolto. È infatti un evento da far
passare alla storia. Le claustrali, chiuse nei loro 14 monasteri della nostra
Diocesi, per un giorno sono uscite e hanno celebrato insieme il loro Giubileo.
Insieme, domenicane e benedettine, clarisse e cappuccine raccontano come hanno
vissuto questa giornata memorabile. Monache, sole, separate, ma insieme a
rendere un unico servizio a Dio e alla Chiesa.
Le claustrali, così chiamate perché in clausura, sono sorelle. Hanno portato
alla massima espressione ciò che ogni uomo e donna è: un dono di Dio offerto a
Dio.
Come i loro fondatori, le monache si sottopongono a regole di vita rigorose.
Conoscono e amano il silenzio delle notti in preghiera. Praticano il digiuno e
la rinuncia. Svolgono una funzione di primo piano nella chiesa e nel mondo: non
solo richiamare i valori del silenzio e della meditazione, ma anche fornire un
modello di vita ove povertà e asprezza si mescolano alla gioia di una vita
comune, di una ritrovata koinonia che vede tutti fratelli e sorelle. Per questo
i loro grandi maestri non sono tanto i Padri del deserto, capaci di sforzi
disumani come Simeone lo Stilita, che viveva su una colonna ad oltre 10 metri
dal suolo evitando ogni contatto con i suoi contemporanei; nemmeno da un certo
punto di vista Antonio il Grande, il primo, vero fondatore del monachesimo,
ritiratosi in completa solitudine nell’Alto Egitto alla metà del III secolo.
I loro grandi maestri sono soprattutto Basilio, Pacomio e Benedetto promotori
del cenobitismo in Oriente e Occidente. Ed è la vita comune della prima comunità
cristiana descritta minuziosamente negli Atti degli Apostoli ad ispirare la loro
vita.
La principale dignità del monaco o della monaca sta nell’aver abbandonato la
ricerca della gloria umana e le sue rivalità per contentarsi dell’ultimo
posto.
L’orizzonte del monaco è l’orizzonte del deserto. La Chiesa monastica è la
Chiesa del deserto. È la Chiesa che, col suo silenzio, dà vita e custodisce il
seme del Vangelo gettato dagli Apostoli nel cuore dei fedeli. La Chiesa
monastica è quella che fugge verso il luogo che Dio le ha preparato sulle
montagne, che si immerge nel mistero del silenzio divino e prega finché i figli
di Dio non escano dall’Egitto.
La sua fuga non è un’evasione. Se il monaco potesse capire ciò che si compie
dentro di lui, direbbe fino a qual punto egli senta che questa battaglia viene
combattuta proprio nel suo cuore! Da solo e insieme.