Icona della Madonna

L’Icona della Madonna donata al Comune di Fermo da San Giacomo della Marca, che a sua volta l’aveva ricevuta da papa Callisto III nel 1458, è una tempera su tavola di cm 48x36, che rappresenta la Vergine Maria a mezzobusto, lievemente girata a sinistra, sovrastata dagli arcangeli Michele e Gabriele anche questi a mezzo busto. L’immagine è rivestita con una lamina d’argento dorato lavorata a sbalzo, alla quale in basso è stato aggiunto un piccolo reliquiario a forma di tempietto in vetro e metallo di stile quattrocentesco.
Le lamine d’argento dorato che circondano l’immagine sono ricolme di arabeschi, inscritti in circoli tangenti, mentre negli angoli superiori la lamina contorna due mezze figure di angeli. L’aureola che corona il volto della Vergine è assai più rilevata e si anima di sei borchie arabescate; anche il suo fondo si presenta più ricco di intrecci e di fogliami. Nella riquadratura si svolge una iscrizione in greco e nella bordura si alternano dodici scene della vita di Gesù e della Vergine modellate a sbalzo, a campi e fasce arabescate; i bassorilievi, concisi e condotti con perizia tecnica considerevole, talvolta con indirizzo romanico più comunemente con quello gotico, si disegnano tre per lato.
Non sappiamo da dove provenga la tavola e chi sia l’autore dell’immagine, ma certamente non è San Luca, che in passato era considerato pittore ufficiale della Vergine Maria perché il solo che narri particolari vicende di lei. Lo stile del dipinto, riferibile al secolo XIII, rimanda all’area bizantina. I dodici quadretti disposti lungo i bordi con episodi della vita di Gesù, alcuni dei quali soggetti tipici di icone orientali, raffigurano rispettivamente, nel lato superiore: l’Annunciazione, la Natività, la Purificazione; lungo il lato sinistro: la Morte della Vergine, la Pentecoste, l’Assunzione; in quello destro: il Battesimo di Gesù, la Resurrezione di Lazzaro, l’Ingresso di Gesù a Gerusalemme; nella zona inferiore Cristo al limbo, la Resurrezione, la Crocifissione.
I priori di Fermo, che la ricevettero in dono da San Giacomo, la diedero in custodia ai frati dell’Annunziata che la tenevano nell’altare dedicato allo stesso San Giacomo, incrementandone la devozione con solenni feste.
Con la soppressione del convento dell’Annunziata, l’icona fu trasferita nella Cattedrale. Oggi, dopo un accurato intervento eseguito a Roma, da parte dell’Istituto Centrale per il Restauro, sarà esposta per il culto e la devozione molto partecipe nella Cappella della Madonna Immacolata presso la Cattedrale di Fermo.

                Alma Monelli

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