di Padre Francesco CIALINI

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Il Beato Giuseppe Allamano
(1850-1926)
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Fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, rettore del Convitto eccl. dell’Arcidiocesi di Torino, direttore del Seminario di Torino, rettore del Santuario della Consolata per 46 anni, ideatore e pioniere della Giornata Missionaria Mondiale, beatificato dal Papa Giovanni Paolo II il 7 Ottobre 1990.
A Castelnuovo d’Asti, oggi Castenuovo don Bosco, nacquero S. Giuseppe Cafasso, San Giovanni Bosco e il Beato Giuseppe Allamano.
Tutti e tre si conobbero al paese, tutti e tre lavorarono a Torino, tutti e tre sono sepolti a Torino. San Giuseppe Cafasso era il fratello della madre del Beato Giuseppe Allamano e fu anche Direttore Spirituale e Benefattore insigne di San Giovanni Bosco.
Il Beato Giuseppe Allamano fu allievo di San Giovanni Bosco fino alla quinta ginnasio, prima di entrare nel Seminario diocesano di Torino. Egli promosse la causa di Beatificazione dello zio San Giuseppe Cafasso e ne vide la glorificazione, nel 1925 (il Papa Pio XI gli disse in quella occasione: "Oggi abbiamo beatificato lo zio, quando lo sarà del nipote?". Ciò si avverò 43 anni dopo, il 7 ottobre 1990).
Con l’aiuto di validi architetti ristrutturò completamente il Santuario della Consolata, come appare oggi. Fu un grande formatore del Clero Piemontese per tutta la sua vita.
Nel 1901 fondò i Missionari della Consolata (Padri e Fratelli Coadiutori) e nel 1910, per ordine del Papa San Pio X anche le Suore Missionarie della Consolata.
Per 26 anni curò attentamente la formazione dei Padri e delle Suore con conferenze e prediche (stenografate dagli allievi ed ora raccolte nel volume "Vita spirituale". La sua immensa corrispondenza epistolare è stata raccolta in diversi volumi.
Alcuni giovani l’hanno definito "uomo dei nostri giorni", perché vive nei suoi Missionari e Missionarie e il suo carisma non cessa di plasmare uomini e donne in tutto il mondo. Tutta la sua vita è stata estremamente feconda di grandi opere, perché ha lasciato fare a Dio e non si è mai fermato di fronte alle difficoltà.
Pur essendo di gracilissima salute fisica, aveva una forza spirituale e una capacità di discernimento eccezionali.
Uno dei motti preferiti dell’Allamano, e già usati da suo zio, San Giuseppe Cafasso, per camminare sulla via della perfezione, era: "il bene va fatto bene e senza rumore".

Rifacimento del sagrato

La struttura attuale del Santuario di S. Maria a Mare risale al 1670. Dal 1670 fino al 1931, il sagrato era costituito da uno spazio di circa 3 metri di vecchie mattonelle consunte, che, partendo dalla parete della facciata della chiesa, aveva funzione di marciapiede e di piccolo sagrato. Davanti a questo spazio passava la strada che portava a Marina Palmense. Esattamente 70 anni fa, nel mese di settembre 1931, in occasione del terzo centenario degli avvenimenti miracolosi del 1631, il Conte Stelluti Scala, persona devota di S. Maria a Mare, faceva fare la scalinata attuale nello spazio davanti al Santuario, dando così un aspetto più dignitoso al Santuario stesso.
Ma lo sviluppo dei mezzi di trasporto di questi ultimi decenni, aveva reso il piazzale del Santuario come una zona di parcheggio di auto piuttosto che zona sacra, deturpando e dissacrando il Santuario stesso.
Ora finalmente possiamo ammirarne la nuova sistemazione.

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52° Convegno annuale degli ex allievi

Nel Centenario dei Missionari della Consolata (1901-2001), attualmente sparsi in 25 Nazioni del Mondo, e nei 73 anni della loro attività pastorale, educativa e missionaria nel Santuario di S. Maria a Mare (1928-2001), una pagina storica ed eroica è certamente quella scritta dall’annessa Casa Apostolica o piccolo Seminario. La presenza dei Missionari iniziò ufficialmente il 9 luglio 1928.
Tre mesi dopo, 11 ottobre, 13 ragazzi con il loro assistente, Giovanni Tolosano, missionario della Consolata (morto in Brasile) iniziarono il primo gruppo di Apostolini.
Di questi diventarono sacerdoti missionari della Consolata: P. Federico Civilotti, nato a Venarotta (AP) e sepolto a Venarotta; P. Dino Agostini, nato a Monteleone di Fermo (AP) e sepolto in Brasile; P Olindo Pasqualetti, nato a Offida (AP) e sepolto a Offida.
Per i tempi di allora, per le ristrettezze dello spazio e per la scarsità degli insegnanti, gli Apostolini, dopo qualche anno di permanenza a S. Maria a Mare, venivano trasferiti presso altri seminari missionari del Nord e Sud Italia, dove trovavano difficoltà nella diversità del cibo e del clima, come pure nei pregiudizi regionali, nella grande distanza dalle loro famiglie, nei lunghi viaggi troppo costosi e nel terribile periodo di guerra e dopoguerra.
Nonostante ciò, da questa casa, 18 furono coloro che diventarono sacerdoti missionari della Consolata o diocesani, più un Fratello Coadiutore della Consolata.
A costoro dobbiamo aggiungere anche due Suore Missionarie della Consolata: Suor Alfrediana Iagatti di Fermo, missionaria in Amazzonia e sepolta nel cimitero di Porto San Giorgio e Suor Benvenuta Nasini, missionaria in Argentina dove è sepolta.
Nel 1949, gli ex-Allievi diedero vita al 1° Convegno. Da allora ogni anno si sono ritrovati qui per rivivere, tutti insieme, con gioia e amicizia gli anni della giovinezza e per trasmettere anche ai loro familiari la devozione alla SS. Consolata e l’attaccamento alle Missioni. Molti, purtroppo, non saranno presenti fisicamente, ma attorno alla SS. Consolata ci guarderanno dal cielo.

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