notizie tratte dal Sito del Dipartimento di Medievistica

Gli ospedali nella Lunigiana medievale

Censimento e schedatura a cura di Enrica Salvatori (© Enrica Salvatori/Dipartimento di Medievistica 2000)

con le preziose correzioni e aggiunte di Elisabetta Girardi e Roberto Ricci

S. Leonardo al Frigido: sorto nel luogo dove più autori collocano l'albergo di età antica designato sotto il vocabolo di Taberne frigide o Taberna frigida nella Tavola Peutingeriana (64), l'ospedale medievale serviva di appoggio all'unico ponte che attraversava il fiume Frigido in pianura (65). È ricordato per la prima volta da da una cronaca inglese che descrive il ritorno dalla terza crociata di Filippo Augusto nel 1191 (per Seint Leonard) (66). Nel XIV secolo è di pertinenza dell'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, ma non è certo se agli stessi cavalieri gerosolimitani si debba ascrivere anche la sua fondazione. Per Ubaldo Formentini la risposta al quesito deve essere assolutamente positiva: lo proverebbe il fatto che le sculture del portale della chiesa annessa all'edificio ospedaliero, oggetti attualmente conservati al Metropolitan Museum of Art di New York, sono opera di maestro Biduino, artista della seconda metà del XII secolo, che ha decorato con le medesime scene scolpite a S. Leonardo (in particolare l'entrata trionfante di Cristo a Gerusalemme) un bassorilievo della pieve di san Casciano nel Val d'Arno pisano (67). Formentini suppone che le murature della chiesa possano essere state ordinate direttamente dal priorato degli Ospitalieri di Pisa a questo stimato artista. Si deve tuttavia notare che sedondo Bertozzi le sculture del portale, databili intorno al 1175-1180, stridono con l'impianto architettonico della chiesa, che sembra anticipare a prima del X la sua edificazione, mentre secondo l'archeologo Quiros Castillo queste potrebbero appartenere all'XI (68). Entrambe le datazioni, comunque, precedono uno o due secoli gli anni di attività di maestro Biduino: quindi si deve ritenere che la fondazione dell'ospedale sia da anteporsi a quella della decorazione del portale. Quanto alla committenza gerosolimitana è solo ipotetica. L'ospedale di S. Leonardo, tuttavia, è attestato nelle decime bonifaciane, nell'estimo di Massa Lunense del 1398-1401, fino all'estimo della Chiesa di Luni del 1470-71 come ente esente, quindi era indubbiamente gestito, findalla fine del XIII secolo, da un ente diverso dal vescovato o dalla canonica di Luni. Dal punto di vista documentario solo un testo del 1333, frammento di un catasto dei beni dell'Ordine ospitaliero di Gerusalemme, fornisce la prima prova certa dell'appartenenza della struttura ai gerosolimitani. Il frammento elenca tutte le numerose pertinenze dell'ospedale, beni che trovianmo ancora numerosi nell'estimo della vicaria di Massa del 1398-1401 (69). Nel 1433 la chiesa e l'ospedale di S. Leonardo e la cappella di S. Margherita di Montignoso ad esso pertinente, erano amministrati da frate Ludovico degli Enrighini dell'Ordine gerosolimitano della commenda di Pontremoli, sottoposto al priorato di Pisa. Nel corso del XV secolo la giurisdizione dell'Ordine sull'ospedale e le due chiese di Massa e di Montignoso fu contestata dai monaci olivetani di san Venerio del Tino, che identificarono erroneamente S. Leonardo con il loro distrutto ospedale di S. Maria Maddalena de Cerbaria (70). I monaci vinsero la causa e ottennnero il controllo della struttura e dei suoi beni fino al 1773 quando li cedettero a Domenico Ricci di Sarzana, provvisioniere dei soldati modenesi (71) .