CAPITOLO IX

Come le reliquie del buon San Leonardo dovettero essere nascoste e come furono, in seguito, ritrovate

La processione solenne e le grandiose manifestazioni di cui abbiamo parlato dimostrano quanto il culto di San Leonardo fosse popolare in quei tempi. Ma ben presto giorni tristi vennero a turbare questo bello slancio di fervore.

Bande armate di avventurieri brabantini percorrevano il paese saccheggiando e uccidendo. Persino i pellegrini si abbandonavano ad imprese infami.

Questi nefasti avvenimenti obbligarono il clero e gli abitanti di Noblat a nascondere i resti sacri del loro Santo Patrono per evitare che fossero rubati, profanati e distrutti. La cripta in cui si trovava la tomba del santo fu murata, nell’anno 1191, e le reliquie riposte in un luogo sicuro.

La devozione a San Leonardo, a seguito di questi incresciosi sconvolgimenti, andò scemando. Ci si dimenticò persino il luogo in cui il corpo era stato nascosto. All’inizio del XV secolo, subito dopo la liberazione del paese dalla dominazione inglese, vi fu un periodo di relativa calma, ma nessuno sapeva dove si potessero trovare i resti del Santo.

In tale angosciosa situazione, ci si rivolse ancora a Dio con digiuni e preghiere. E Dio ascoltò il suo popolo. Accadde un fatto magnifico e commovente. Tra la folla in preghiera , si alzò un uomo, un contadino. Avanzò fino all’altare ,e battendo col suo bastone sul pavimento, pronunciò a gran voce queste parole :" Qui sotto riposa il corpo di San Leonardo, scavate e certamente lo troverete."

Certo, noi ignoriamo se questo buon contadino parlava per ispirazione divina, oppure se nella sua famiglia si era conservata nel tempo la tradizione della deposizione delle sacre reliquie. Comunque, le sue parole furono pronunciate con tale sicurezza e convinzione che tutti ne furono conquistati e si misero subito a scavare nel luogo indicato.

Ad una piccola profondità venne trovato un sarcofago di pietra che conteneva tre bare- reliquari. Una di piombo, che esiste ancora, conteneva la polvere del santo, come indica una iscrizione latina del XI secolo " qui giacciono le polveri di San Leonardo confessore del Signore"

L’altra teca, fatta di una specie di terracotta, conteneva un teschio e altre ossa e portava questa iscrizione " qui giacciono le ossa del nobilissimo San Leonardo ! La terza in legno non esisteva quasi più, come anche quello che aveva contenuto.

Senza dubbio erano stati ritrovati i sacri resti di San Leonardo: a conferma della scoperta, dice la tradizione, da quei resti emanava un soave profumo e alcuni malati furono miracolosamente guariti.

Questo ritrovamento ( "Inventio", nel latino liturgico) dei resti di San Leonardo ebbe luogo il 17 febbraio 1403 e nella nostra chiesa se ne celebra ancora il ricordo, nello stesso giorno (attualmente la cerimonia è rimandata alla domenica successiva.)

Le reliquie dopo essere uscite dall’ombra in cui erano rimaste per più di due secoli, riebbero ben presto il posto d’onore che loro competeva e il culto di San Leonardo entrò nel periodo delle cosiddette "Ostensioni", cosa che merita di esser raccontata.

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