CAPITOLO IV

Come il buon San Leonardo si fece eremita nella foresta di Pauvain

Vi furono delle epoche, come quella in cui visse San Leonardo, in cui la vita da eremita fu particolarmente in auge. In quei tempi turbolenti, una società barbara si stava trasformando, non senza violenze, sulle rovine della civiltà romana. Allora, tanti uomini, anche appartenenti a nobili famiglie e dotati di vasta cultura fuggirono da un mondo dissoluto e crudele e si rifugiarono nella solitudine, per trovarvi la pace della anima e operare per la propria santificazione.

Nella Gallia di allora, solo nelle foreste potevano trovare la solitudine e sentire " il richiamo del silenzio"; la foresta di cui San Bernardo parlando ai suoi monaci ,dirà: Tu troverai nella foresta qualcosa di più che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non potresti imparare dai maestri".

Molto è stato scritto su questi uomini che hanno vissuto da eremiti, in luoghi solitari, aspri e selvaggi, consacrando gran parte del loro tempo nella preghiera e nella meditazione. Cantavano le lodi del Signore, recitavano i Salmi e le loro voci si univano al canto degli uccelli, al soffiare del vento tra gli alberi. Facevano penitenza, nell'anima con la pratica di una eroica umiltà, nel corpo con le mortificazioni ed una estrema frugalità. Bevevano l'acqua fresca e pura delle sorgenti che spesso le loro preghiere facevano miracolosamente scaturire e trovavano di che nutrirsi con i frutti e le radici selvatiche delle foreste. Con le loro mani fabbricavano arnesi, coltivavano i campi, dissodavano foreste, prosciugavano paludi, ma soprattutto conducevano una vita di carità, era questo lo strumento più efficace del loro apostolato.

Benché nascosto, l'eremo non resta a lungo ignorato. I cacciatori lo scoprono, i pellegrini e i viandanti vi fanno tappa: persino i banditi vi sono accolti. Sulle prime restano interdetti alla vista dell'eremita e del suo modo di vivere, poi prendono ad amarlo e gli danno fiducia. I poveri abitanti dei dintorni vengono a confidargli le loro pene e ricorrono alla sua scienza e alle sue preghiere, per guarire dai loro mali. Lo ascoltano quando parla loro di Dio, di Gesù Cristo, dei destini ultimi della umana esistenza. Pregano insieme a lui, che a sua volta li visita, li consola , li incoraggia. In tal modo sorge intorno all'eremitaggio un centro religioso, un focolare di vita cristiana che diventerà sempre più grande e non si estinguerà più. Tutt'intorno alla dimora dell'eremita sorgeranno un gran numero di Monasteri, di basiliche, di città che porteranno il suo nome.

Nella foresta di Pauvain viveva il buon San Leonardo nell'umiltà, nella pietà, nel lavoro e nella carità. Ma ecco che improvvisamente un fatto miracoloso fece uscire il nostro Santo dal suo nascondimento e diffondere il suo nome e la sua fama ben oltre il paese di adozione e renderlo celebre per la gloria di Dio e il bene dei suoi fratelli.

 

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