CAPITOLO III

Come il buon San Leonardo se ne venne nel Limosino

Il cammino era lungo, disseminato di ostacoli e pericoli di ogni genere, ma a Leonardo tutte queste difficoltà offrirono tante occasioni di svolgere con zelo e fervore la sua missione di apostolo.

Non aveva fretta, sostava spesso per conoscere più a fondo le popolazioni che incontrava. Con la sua pietà, con la sua umiltà e carità edificava le genti, le evangelizzava con la sua parola e con i suoi esempi, che spesso il Signore rafforzava con dei miracoli. Percorse il paese dei Biturigi, l'attuale Berry, convertendo i pagani, ancora numerosi e riconducendo sul retto sentiero i Visigoti -Ariani , che erano i signori di quella contrada.

Raggiunse infine una regione di aspetto più selvaggio ed impervia ,con tante montagne e valli profonde: era il Limosino, una provincia quasi incolta, coperta di foreste, poco popolata, ma conosciuta e visitata da numerosi pellegrini che si recavano a pregare sulla tomba dell'apostolo di Aquitania , San Marziale.

Tra questi pellegrini, giunti anche da paesi molto lontani, ve ne erano alcuni che attratti dalla vita contemplativa, cercavano la solitudine. Costoro non tornarono alle loro case, né continuarono il loro cammino, ma, affascinati dall'incanto di una regione selvaggia ed austera che ben si confaceva ai loro desideri, stabilirono nei dintorni i loro eremitaggi. Ecco perché la vita da eremita era così fiorente nel Limosino, quando vi giunse San Leonardo nel VI secolo.

Anche se gli storici non ne fanno esplicita menzione, si può ragionevolmente ritenere che questa, cioè la presenza di tanti eremi, sia stata la principale ragione della sua venuta nella nostra regione; Leonardo infatti, ogni anno faceva dei pellegrinaggi alla tomba di S. Marziale.

Allora , risalendo la valle della Vienne, terra allora selvaggia, Leonardo raggiunse a circa mezza giornata di cammino da Limoges, una foresta oscura e solitaria, chiamata Pauvain, situata su di un cocuzzolo che dominava il fiume a un quarto di lega dalla sua riva destra.Proprio in quel luogo decise di fissare la sua dimora, per condurvi una vita di preghiera, di penitenza, di lavoro e di carità. In quel luogo morirà, e attorno alla sua tomba sorgerà la città che porta il suo nome.

 

 

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