CAPITOLO X

Come il buon San Leonardo

era ed è festeggiato nella solennità delle "Ostensioni"

Alcune settimane dopo la miracolosa "Invenzione" delle reliquie di San Leonardo, il vescovo di Limoges, Monsignor Bernardo di Bonneval, venne a Noblat e il 10 aprile 1403, lunedì di Pasqua, mise il teschio del Santo in un reliquario d’argento e rame dorato, nel corso di una cerimonia alla quale partecipò una folla immensa. Ordinò inoltre che le reliquie fossero esposte alla venerazione dei fedeli, a cominciare dal giorno successivo, martedì di Pasqua fino alla domenica della S.S Trinità. Iniziarono così le solennità chiamate "Ostensioni", le quali a partire dal secolo successivo, furono celebrate ogni sette anni.

Le reliquie non furono rimesse nella cripta, che restò murata, ma furono poste là dove sono ancora, dietro e sopra l’altare maggiore, in una posizione dominante l’interno della chiesa, racchiuse in una specie di grande gabbia in ferro battuto sostenuta da un basamento in muratura in stile gotico.

Nel 1449, il re di Francia Carlo VII offrì magnifici reliquari a San Leonardo, per il quale aveva una devozione particolare. La traslazione delle reliquie fu fatta il 10 settembre dello stesso anno dal vescovo Mons. Pierre de Monbrun, nel corso di una cerimonia, alla quale presero parte molti dignitari ecclesiastici e laici della regione, nonché un gran numero di fedeli.

Tra tutti i reliquari donati dal re uno in particolare divenne celebre. Si trattava di una teca mirabilmente lavorata e di impagabile bellezza. Rappresentava la prigione della Bastiglia e questa opera, assieme alla gabbia di ferro, costituiva una struttura particolarmente adatta a costudire i resti di un santo patrono dei prigionieri. Questi veri gioielli di oreficeria, fortunatamente sfuggirono al saccheggio degli Ugonotti nel 1575, grazie al coraggio e all’astuzia degli abitanti della città, ma non poterono sottrarsi al vandalismo rivoluzionario. Prelevati con un decreto del 23 novembre 1793 furono portati a Limoges e poi a Parigi, dove subirono la fine di tanti capolavori di arte sacra, cioè furono fusi come metalli preziosi.

Fortunatamente le sante reliquie furono salvate. Nel 1802,dopo una istruttoria giuridica assai minuziosa , seguita da una rigorosa inchiesta pubblica, Monsignor Dubourg, vescovo di Limoges, riammise al culto i resti sacri. Di questo fatto esiste un dettagliato processo verbale del 14 aprile 1855, nel quale è descritta anche la forma dei reliquari. Poveri ed umili reliquari, ben poco degni delle glorie di San Leonardo! Essi furono sostituiti, nel 1890 ,con le due belle urne attuali, ornate con smalti di Limoges e con una ricca coppa di rame dorato, contenente il teschio del santo.

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Quindi nel XVI secolo si cominciò a celebrare periodicamente, ogni sette anni, le "Ostensioni", solennità in onore dei santi, particolari della diocesi di Limoges.

Le prime ebbero luogo a Saint-Léonard nel 1561. Furono soppresse nel 1589, quando bande di briganti infestavano il paese; furono impedite nel 1799, per motivi politici, e furono riprese nel 1806, fino al 1876.

Le "Ostensioni" iniziavano, come oggi, nella Domenica di Quasimodo [ la domenica di Quasimodo è nel calendario liturgico la domenica in Albis e si chiama così perché l’introito della Messa in quel giorno comincia con le parole: Quasi modo geniti infantes... tratta dalla prima epistola di San Pietro Apostolo (n.d.t.) ] e si concludevano nella domenica della S.S. Trinità. Durante questo periodo le otto parrocchie del decanato e quelle di Bujaleuf di Sain Paul venivano a turno a Saint Leonard a fare la processione con le reliquie. La processione si snodava per la via de l’Hopital (oggi Daniel Lamazière), la via "Aumonière" (oggi G. Perrin, la Croix de Champmain (oggi Piazza della Liberazione). In questa piazza ci si fermava presso un altarino e veniva impartita la benedizione con il teschio di San Leonardo , quindi si tornava in chiesa.

Queste festività attiravano molta gente, e oltre a suscitare un profondo fervore religioso, non mancavano di favorire le attività commerciali della zona.Purtroppo queste ragioni non bastarono a placare il livore dell’anticlericalismo più settario. Infatti nel 1883 le processioni furono proibite e così perse un po’ di smalto la parte più solenne e più bella della cerimonia.

Questa situazione si trascinò per tre quarti di secolo. Ma nel 1953 gli abitanti di Saint Leonard poterono rivivere con immensa gioia le loro solennità di un tempo. Le Ostensioni del 1953 presiedute dal vescovo Monsignor Rastouil si svolsero in una fantasmagoria di luci e colori: la città era tutta meravigliosamente addobbata per fare degna cornice ad un magnifico corteo storico, in una atmosfera di profonda pietà, che dimostrò quanto fosse rimasto vivo in quella popolazione il culto di San Leonardo. Quel giorno, il 7 giugno 1953 resterà indelebile nella storia della città e aggiungerà un bel fiore alla corona gloriosa di San Leonardo.

Le Ostensioni del 1953 ebbero un carattere per così dire storico, mentre le solennità del 1960, presiedute dalle NN SS i Vescovi Rastouil e Gufflet ebbero un carattere "geografico".

Gli organizzatori di quest’ultima manifestazione vollero dimostrare quanto fosse diffuso il culto di San Leonardo nei paesi dell’Europa Cristiana.

Una minuziosa inchiesta, fatta presso tutte le diocesi d’Europa, rivelò un numero inaspettato di chiese consacrate a San Leonardo e di località che portano il suo nome, soprattutto in Germania, in Austria, in Italia e in Inghilterra ed anche in America ,come vedremo in seguito.

Dopo la messa solenne vi fu un lungo corteo, attraverso le principali vie della città, tutta imbandierata. Erano presenti delegazioni di molte città, ciascuna raggruppata attorno ad un loro rappresentante che portava una riproduzione in miniatura della loro chiesa dedicata a San Leonardo.

L’imponente raduno di folla a Champmain, i canti, le preghiere, le allocuzioni di Monsignor Rastouil e del Rev. Curato-Decano furono incontestabilmente una edificante manifestazione di fede, di unione fraterna e di entusiasmo cristiano.

Nel salone delle feste, si potè ammirare una interessante mostra di statue, quadri, libri, oggetti vari e documenti che testimoniavano il gran numero di chiese e di località dove San Leonardo è invocato e venerato.

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