CAPITOLO I

Come il buon San Leonardo nacque da una famiglia illustre, ma rifiutò onori e cariche prestigiose

Secondo tutti i suoi biografi, San Leonardo nacque verso la fine del quinto secolo, sotto il regno dell'imperatore Anastasio I.

Il luogo della sua nascita si trova in quella regione della Gallia situata a nord della Loira, che diventerà più tardi la regione di Orléans, secondo alcuni nel villaggio di Corroy e secondo altri nel Castello di Vendome.

Era di stirpe franca, almeno per parte di padre, compagno d' armi e parente di Clodoveo; secondo una tradizione ben accreditata re Clodoveo fu padrino di Leonardo al fonte battesimale.

La nobile condizione della sua famiglia permetteva a Leonardo di aspirare alle più alte cariche e dignità della Corte e dell'Esercito. Ma Leonardo, umile, pio, pieno di carità, non teneva in nessun conto gli onori che possono conferire i Re della terra e rivolgeva piuttosto le sue aspirazioni verso il cielo. Volendo consacrarsi al servizio di Dio e dei poveri, entrò nella comunità di San Remigio, di cui fu fedele discepolo, che lo annoverò tra i suoi chierici.

Anche in quell'ambito avrebbe potuto ottenere prestigiose dignità ecclesiastiche. Thierry, re di Austrasia [ regno carolingio, costituito nel 511 alla morte di Clodoveo, che comprendeva le regioni della Mosella della Frisia ,della Schelda, della Mosa, dell'Alannia(n.d.t.)] , figlio e successore di Clodoveo, riconoscendo i meriti e il valore di Leonardo, lo chiamò a Corte e gli rivolse queste lusinghiere parole: " Leonardo uomo di Dio, vi prego di considerare la mia reggia come vostra dimora. Io voglio che restiate presso di me fino a quando non abbia ottenuto per voi le dignità della Chiesa e gli onori dell'Episcopato di cui siete assolutamente degno"

La proposta era senza dubbio allettante, specie in quei tempi in cui i vescovi avevano grande autorità non soltanto nella direzione degli affari della Chiesa, ma anche in quelli dello stato. Leonardo cortesemente rifiutò e rispose al re in questi termini umili e nobili nel contempo: "Date, o mio re, la mitria episcopale a quelli che lo desiderano, io mi contento di lodare il Signore, facendo l'eremita ".

Tuttavia, per poter esercitare la carità verso quegli uomini che considerava i più infelici ed emarginati, accettò con grande gioia l'insigne privilegio di liberare i prigionieri.Operò con tanto zelo, con tanta bontà, sostenuto da elevatissimi sentimenti, anche nel "sociale" come diciamo oggi, che in tutto il mondo cristiano si è diffuso il suo culto; il suo più glorioso titolo di santità è quello di "Liberatore dei prigionieri".

Così nella dura epoca merovingia, in una società ancora barbara nonostante la sua recente conversione al Cristianesimo, Leonardo maturò, sbocciando come fiore bellissimo in mezzo ad erbe selvatiche e brillò come fulgida stella in un cielo tempestoso.

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